Stefano Mario Zatti incide, con una lama sottile, tre specchi precedentemente dipinti di nero, riportando un unico flusso di pensiero sotto forma di spirale: l’artista rappresenta secondo il
sistema unario i primi ventuno numeri della serie di Fibonacci (1-10946); il diario onirico del 2009 viene trascritto come in un’impronta digitale.